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Saturday 16 March 2013

Rule Britannia! Britannia rule the waves


Se non si fosse ancora capito, sono in Inghilterra...qui il link all'inno citato nel titolo: Rule Britannia! per chi non lo conoscesse...

Icché (manteniamo un certo livello di fiorentinità nel blog) ci faccio in UK? Il dottorato. In Ingegneria Chimica e Chimica (qui va abbastanza di moda la multidisciplinarietà)...son pazza lo so.

Perché son finita qui, fra l'altro nella seconda città d'Inghilterra (Birmingham), che è ben lontana dall'immagine che si ha dell'Inghilterra con i suoi paesini con tutte le casine uguali in mezzo alla campagna?

Iniziamo dal 2010...mi laureo in chimica! WOW! Piena di speranze, un mese dopo la laurea parto per l'Inghilterra, direzione Cambridge, per studiare inglese, visto che negli annunci di lavoro italiani era sempre richiesto l'inglese a livello buono o ottimo. Bene. Cosa c'è di meglio che passare due mesi in casa della lingua inglese per impararla in modo decente e poterlo scrivere sul curriculum? Nulla, apparentemente.

A Cambridge prendo l'IELTS...con voto 7...che corrisponde al livello C1...tiriamocela un po', via.
Felice lo scrivo subito sul CV che inizio ad inviare ovunque al mio rientro in patria, anche per fare la commessa.

Di un lavoro che corrispondesse un minimo alla mia laurea neanche l'ombra...con "corrispondesse" intendo almeno trovare un lavoro da tecnico di laboratorio che carica campioni nel gas cromatografo tutto il giorno, o roba simile, insomma, qualcosa di un minimo inerente alla chimica!

Macché! Nulla di nulla! Vengo chiamata per un colloquio da commessa, durante il quale mi chiedono: "E' il suo lavoro definitivo?"...ora...via, su! Io ti posso anche rispondere: "Certo, mi son laureata in chimica perché mi piaceva tanto studiarla, ma non me ne importava nulla di trasformare quello che ho studiato in un lavoro! Ora ho ricevuto l'illuminazione e voglio buttare alle ortiche anni di studio e incazzature per fare la commessa!".

Senza offesa per le commesse, io volevo puntare un zinzinino più in alto e quindi quello sarebbe stato un lavoro temporaneo, di sicuro non definitivo. Lasciamo perdere...

Nel frattempo mi sono iscritta anche a quasi tutte le agenzie interinali d'Italia...ce ne sono un sacco! Domanda: a cosa servono? Seriamente, perché una di queste mi ha fatto andare nei loro uffici per dirmi personalmente che non avevo abbastanza esperienza per il lavoro per cui mi ero candidata...non me lo potevi dire per telefono, di grazia, visto che quel giorno lì c'era pure il diluvio universale?

Per farla breve, in due anni dalla laurea ho lavorato 1 mese come segretaria in una ditta metalmeccanica e 6 mesi di stage in una ditta farmaceutica, dove ho fatto a tutti gli effetti un lavoro di copia ed incolla e basta. 

Mesi buttati? Assolutamente no. In quei mesi e diciamo pure in tutti i mesi intercorsi dal ritorno dal corso di inglese in UK al momento in cui ho iniziato a mandare il CV alle Università inglesi, mi è salita un'incazzatura (scusate la parola poco fine), che metà sarebbe bastata...anche perché, in quei mesi, mi sono sentita anche trattata da cretina, mi son sentita dire che non ero adatta nè per lavorare in ufficio nè in laboratorio (ma se in laboratorio dopo la laurea non ci sono più entrata! E poi, detto da una che un laboratorio manca poco non sa neanche cosa è, mi è garbata parecchio come cosa) e tante altre cose che ho dimenticato. Per non parlare di tutti i "due di picche" da parte delle agenzie interinali...bene. Bene un cavolo, ma andiamo avanti.

Dopo lo stage, la mia arrabbiatura era alle stelle, anche perché mi accorgevo che mi stavo dimenticando quello che avevo studiato, quindi ho deciso di cercare qualcosa all'università.
Ed ho trovato qualcosa! Peccato che fosse gratis e che mi sia dovuta pagare l'assicurazione per poter lavorare (mi pare 120 euro circa, non ricordo bene, ma resta il concetto del pagare per lavorare).

Amen mi sono detta, almeno faccio finalmente qualcosa che mi piace e che è inerente alla mia laurea.
Visto che era vicino l'esame di dottorato in quella stessa università e visto che per la posizione di dottorato in quel laboratorio pareva non ci fosse nessun candidato, mi son detta: "tentiamo!".
Ho scritto appositamente "pareva", perché ad un mese dal concorso il candidato (la candidata) è apparso ed io sono stata automaticamente spazzata via, perché come potete immaginare, il concorso di dottorato è stato un finto-concorso-pubblico, del quale vi risparmio i dettagli.

Incazzatura del 100000%. Anche una bella dose di depressione e nervoso, perché davanti non vedevo nulla e più passava il tempo, più vedevo la possibilità di fare esperienza da qualche parte svanire (perché in Italia pare che se non hai esperienza già in partenza tu non possa fare nulla, non possa imparare, anche per le posizioni di dottorato vogliono qualcuno che abbia già fatto esattamente quello di cui parla l'argomento della posizione, durante la tesi, si vede che il concetto di "imparare" in Italia non esiste...vi anticipo già che in UK è tutto l'opposto).

Che cavolo faccio adesso? Penso un po'. Riordiniamo le idee: ho una laurea in chimica, un certificato IELTS...come associo le cose? Provo a mandare qualche email alle Università inglesi, per far fruttare le due cose. 
Francamente non riponevo molte speranze in questa cosa, perché avevo in passato mandato il CV in UK ad una agenzia interinale per varie posizioni, ma mi avevano sempre risposto picche.
Invio il CV alla Università di Bath, a quella di Leeds, alla University College di Londra (a 2 professori diversi) ed all'Università di Birmingham per delle posizioni che avevo trovato su www.findaphd.co.uk. In 3 mi rispondono che avranno fondi da ottobre 2013, un altro di candidarmi dal sito dell'Università e poi se andava bene la selezione mi avrebbero contattato. Dall'Università di Birmingham la mia attuale supervisor mi risponde: "Il tuo curriculum coincide bene con quello che facciamo nel gruppo di ricerca. Stavo pensando quando saresti disposta a venire qua."

Panico. Rileggo la risposta almeno 10 volte, la inoltro a 4 o 5 amici per chiedere anche a loro se avevo capito bene. Sì, avevo capito bene! Oddio! Ne parlo con il mio ragazzo che mi dice che se ne vale la pena, devo andare. Non vedendo un futuro davanti a me in Italia e non volendo dovermi curare con medicinali anti acidità di stomaco o anti ulcera, decido di provarci.
Tutto di corsa, perché dovevano trovare una persona entro fine 2012, per sostituire la dottoranda italiana che aveva appena finito...piccolo appunto: ho notato che qui a Birmigham considerano glli studenti italiani molto bravi. Ora mi chiedo...e perché in Italia spesso e volentieri ci considerano cretini? Forse perché all'estero vanno solo i migliori? Non saprei, io sicuramente non sono un genio, ma sono emigrata lo stesso. 
Stavo dicendo...di corsa trovo 2 lettere di referenze, compilo il modulo di iscrizione sul sito dell'Università ed a Gennaio 2013 parto!

Ed ora eccomi qui...ne è valsa la pena? Ancora è presto per dirlo. Sicuramente qui è dura ed impari tanto, non si dica che fuggire dall'Italia è facile, perché si fa fatica a vivere all'estero, soprattutto per la lingua e per l'organizzazione delle cose.

Qui nessuno ti dice passo passo cosa devi fare, come spesso accade in Italia, dove è il tuo capo a decidere e tu esegui. Qui ti danno il progetto e se hai delle idee, ti dicono che devi provare se funzionano, che hai libertà di provare.
Naturalmente se chiedi un consiglio te lo danno volentieri, i miei colleghi sono tutti molto gentili ed i miei supervisor mi dicono sempre di non essere timida, di non avere paura a fare domande.

Altra cosa, qui ti incoraggiano molto e se fai una cosa per cui valga la pena di dirti "Bravo, hai fatto un buon lavoro!", te lo dicono. Mi è successo proprio l'altro giorno con la presentazione power point del mio progetto che ho fatto alla parte del mio gruppo a chimica (l'altra parte è ad ingegneria chimica). Era la prima volta che presentavo qualcosa in inglese, però a quanto pare ce l'ho fatta abbastanza bene, perché il mio supervisor a chimica mi ha detto: "Very good presentation Eleonora".

Che strana sensazione, non ci sono abituata a sentirmi dire "Brava, complimenti". Però almeno qui hai la soddisfazione di sapere che se lavori bene, lo riconoscono.

Infine, ti ripetono sempre che sei qui per imparare, non importa se non hai mai fatto una cosa o mai usato uno strumento, imparerai, perché il dottorato è fatto per imparare.

Concludo questo lunghissimo post con: speriamo bene!

E se siete riusciti a leggere fino alla fine, vi auguro una buona domenica ed alla prossima!!!

Ele 

7 comments:

  1. bravissima Ele!!! In bocca al lupo per il blog e per la tua vita inglese... io faccio il tifo per te, lo sai!!!! Un abbraccio fortissimo!

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  2. Grazie mille!!! In bocca al lupo anche a te per il tuo blog, per la tua attività di wedding planner e per la casina nuova :) Grazie per il tifo!!! Un abbraccione!

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  3. Complimenti per la tenacia, la voglia di non mollare, di metterti in gioco. Io spero vivamente che l'Italia in un futuro non troppo lontano possa dare un futuro a persone in gamba come te.

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    1. Grazie mille! Lo spero anche io, ma purtroppo non ci conto molto...

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  4. Gran bel post, Ele! Continua così alla grande!!! :-D

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